Domande Frequenti
A CHE ETA’ E’ OPPORTUNO SOTTOPORSI ALLA PRIMA VISITA ODONTOIATRICA?
Si consiglia di programmarla intorno ai 3 anni per stabilire un primo approccio con il piccolo paziente che, insieme ai genitori, inizierà a prendere confidenza con l’ambiente odontoiatrico.
Durante il primo appuntamento si esamineranno con attenzione la forma del viso e delle arcate, le labbra e i tessuti molli e tutte le superfici dentali per poter formulare una diagnosi clinica completa.
Inoltre si consiglieranno i genitori sulle corrette manovre igieniche domiciliari e su un corretto stile alimentare.
QUAL’E’ IL MOMENTO MIGLIORE PER INIZIARE UN TRATTAMENTO DI ORTODONZIA NEL BAMBINO?
E’ variabile, spesso dipende dalla gravità della malocclusione. Si tende a trattare precocemente, verso i 4-5 anni di età, le malocclusioni in cui è presente un difetto scheletrico che può aggravarsi con la crescita. Richiede un trattamento precoce ad esempio il morso incrociato che causa una latero-deviazione della mandibola, o la terza classe scheletrico-funzionale. Gli interventi precoci permettono inoltre il recupero dello spazio che si renderà necessario per la corretta eruzione dei denti permanenti.
COME POSSO PROTEGGERE DALLA CARIE I DENTI DEL MIO BAMBINO?
Con l’applicazione dei sigillanti dentali. La sigillatura dei solchi masticatori è un’importante strategia difensiva, che consiste nel proteggere dalla carie principalmente i solchi dei primi molari permanenti, che crescono intorno ai 6 anni. Si consiglia inoltre la sigillatura dei secondi molari permanenti, che crescono intorno ai 12 anni ed eventualmente anche quella dei premolari.
Questo metodo consiste nell’applicazione di una resina fluida che penetra all’interno dei solchi e fessure del dente con lo scopo di proteggere lo smalto di difficile pulizia, dove possono annidarsi più facilmente i residui alimentari con conseguente formazione di placca batterica, che causa la carie dei solchi.
CHE COSA E’ LA MALATTIA PARODONTALE
Le malattie parodontali vengono suddivise in due grandi gruppi:
– le gengiviti (forma superficiale) che coinvolgono soltanto la gengiva;
– le parodontiti (forma profonda) che colpiscono i sottostanti tessuti parodontali di sostegno.
Tali entità rappresentano due diversi stadi della stessa malattia, potendo facilmente la gengivite evolvere in parodontite. E’ bene precisare che vi può essere guarigione completa solo allo stadio di gengivite, mentre in caso di parodontite non è più possibile una restituito ad integrum.
La parodontite, una volta conosciuta come piorrea, è un’infiammazione irreversibile delle strutture di sostegno del dente che vengono distrutte; è caratterizzata dalla perdita di attacco e riassorbimento dell’osso alveolare. La parodontite è causata da una reazione infiammatoria localizzata in risposta all’infezione dei batteri che si trovano nella placca; si manifesta con un’alterazione dell’integrità dei tessuti di supporto del dente ed è sito-specifica cioè vi sono dei siti coinvolti dalla patologia mentre altri non lo sono. Tale malattia si manifesta con la formazione di tasche profonde, distruzione del legamento e dell’osso alveolare. Il processo è purtroppo spesso indolore ed il decorso è cronico, lento e progressivo.
La parodontite viene diagnosticata clinicamente attraverso la valutazione della profondità delle tasche (il sondaggio parodontale) e mediante l’evidenza radiografica di perdita ossea.
LA CAUSA DELLA MALATTIA PARODONTALE
Trattandosi di una malattia infettiva di carattere infiammatorio, la causa determinante è la placca batterica dentale che ha come sede principale il solco gengivale. I batteri costituenti la placca ed i loro prodotti (tossine, enzimi, antigeni ecc.) provocano l’infiammazione gengivale e la distruzione delle strutture di sostegno. La scarsa igiene orale è quindi la causa principale di questa malattia infiammatoria, sebbene sia fondamentale tenere conto anche delle caratteristiche genetiche del soggetto e delle condizioni sistemiche e locali. Attuando una corretta prevenzione, se ne può evitare l’insorgenza e limitare i danni se essa è già in atto.
E’ POSSIBILE PREVENIRE LA MALATTIA PARODONTALE
E’ possibile fare prevenzione se si mettono in atto una serie di presidi, per cui è necessario attuare una corretta igiene orale quotidiana spazzolando non solo i denti, ma anche la regione del colletto, impegnando le setole dello spazzolino nel solco gengivale per rimuoverne la placca ed impedirne la formazione e recarsi regolarmente dal proprio igienista per periodiche sedute di igiene professionale per valutare lo stato di salute delle gengive, la comparsa di eventuali tasche parodontali e per monitorare quelle eventualmente presenti.
CHE COS’E’ IL GRANULOMA?
Il granuloma è una reazione infiammatoria dei tessuti che circondano la parte terminale della radice del dente, una sorta di risposta dell’organismo per contrastare le tossine prodotte dai batteri. E’ detto granuloma apicale quello che si presenta all’apice della radice di un dente. Il granuloma ha l’aspetto di una masserella di tessuto molle (tessuto di granulazione), rotondeggiante, aderente all’apice di un dente ed avvolto da una capsula fibrosa. La diagnosi di granuloma viene in genere effettuata con una semplice radiografia endorale, e si manifesta come un’area di radiotrasparenza sulla punta della radice del dente. Il granuloma e’ in genere asintomatico, si possono pero’ avere dei periodi di riacutizzazione con dolore spontaneo, intenso e gonfiore. Talvolta può essere associato ad una fistola gengivale ed evolvere in ascesso.
COS’E’ L’IMPLATOLOGIA ORALE?
E’ quella branca dell’odontoiatria che si avvale degli impianti osteointegrati. Con l’implantologia orale si possono risolvere sia casi semplici come la mancanza di un singolo dente, che casi più complessi come la mancanza di tutti i denti di una o addirittura di tutte e due le arcate dentarie.
MI HANNO ESTRATTO UN DENTE, ADESSO DEVO DECIDERE SE FARMI UN PONTE O UN IMPIANTO, VOI COSA MI CONSIGLIATE?
L’analisi del singolo caso determina la scelta più razionale. L’utilizzo dell’impianto consente di non coinvolgere i denti vicini. Esistono alternative terapeutiche con l’utilizzo di protesi fisse a supporto implantare. Lo studio tridimensionale del volume osseo e l’attenta valutazione del caso determinano la possibilità di eseguire questa soluzione
SONO STANCO DI USARE LA PASTA ADESIVA PER LA DENTIERA COME POSSO FARE?
Spesso i pazienti portatori di protesi mobili totali sono costretti ad utilizzare la pasta adesiva per far sì che la loro dentiera stia ferma. Il problema maggiore è che l’ effetto della pasta adesiva dura solo qualche ora e non tutto il giorno, quindi nell’arco di una giornata i pazienti sono obbligati ad impiegarla più volte ed è per questo che la maggior parte di loro deve viaggiare portandosi dietro i vari tubetti di creme adesive. Fortunatamente ai giorni nostri circa il 95% degli utilizzatori di pasta adesiva possono dar fine al loro calvario grazie agli impianti.
HO UNA PROTESI TOTALE SUPERIORE MA NON RIESCO A SOPPORTARE QUEL PALATO INGOMBRANTE. COME POSSO FARE?
Bisogna verificare se ha osso a sufficienza per poter inserire gli impianti ciò si riesce a sapere con una Radiografia Panoramica e con un esame obbiettivo intraorale (guardandola direttamente in bocca). Una volta accertata la presenza di un adeguato spessore di osso si possono inserire gli impianti e a quel punto si può eliminare il palato dalla protesi perchè questa starà ancorata agli impianti senza più bisogno del palato.
ALITOSI: A COSA E’ DOVUTA?
L’alitosi cioè l’alito cattivo può avere origine da cause locali o sistemiche: può essere una manifestazione di disturbi gengivali, carie, ritenzione e non corretta rimozione della placca da superfici dentali e da protesi, disidratazione, disturbi digestivi causati da una cattiva alimentazione, consumo di alcolici, fumo ed alcune malattie sistemiche. Svegliarsi la mattina con l’alito cattivo è dovuto soprattutto alla disidratazione, perchè durante il sonno il metabolismo rallenta, il flusso di saliva diminuisce quindi gli acidi e altri residui subiscono un processo di putrefazione. Per questo prima di coricarsi è molto importante lavarsi con cura i denti, spazzolare la lingua e usare il filo interdentale.
HO UN PROBLEMA DI SENSIBILITA’ AI DENTI: QUALI SOLUZIONI POSSO ADOTTARE?
La sensibilità dentale è una delle conseguenze della recessione gengivale che determina l’esposizione di parte della radice del dente che normalmente risulta ricoperta da gengive e cemento. Quando le gengive si retraggono e/o in caso di perdita dello strato protettivo dello smalto o del cemento, la dentina si scopre e si espone agli stimoli esterni: in queste situazioni si può manifestare la sensibilità dentale. La sensibilità di un dente può anche essere sintomo di una lesione cariosa.
Quali sono le cause? Le cause possono essere molteplici:
Le cause possono essere molteplici come l’uso di una tecnica di spazzolamento sbagliata, di una pressione troppo elevata esercitata con lo spazzolino, l’utilizzo di dentifrici eccessivamente abrasivi, una tecnica scorretta nell’ uso del filo interdentale e lo sbiancamento dentale (in tal caso la sensibilità è breve e temporanea)
Quali sono i sintomi?
Quando si consumano cibi dal sapore agrodolce e/o bevande calde/fredde i denti reagiscono con una sensazione dolorosa. Il dolore può comparire anche durante lo spazzolamento dei denti. I denti sensibili hanno bisogno di un trattamento specifico con prodotti desensibilizzanti ad uso professionale e/o domiciliare.
C’E’ QUALCHE CURA PER EVITARE CHE LA CARIE MI ROVINI LA DENTATURA?
L’unico rimedio per evitare la carie è quello di attenersi a tutte le regole della prevenzione. Innanzitutto deve effettuare scrupolosamente l’igiene orale, così come prescritto dal suo igienista o dall’odontoiatra, cioè spazzolare i denti dopo ogni pasto, almeno per 2 minuti, utilizzare eventuali presidi consigliati come gli scovolini, e usare il filo interdentale la sera. Infine è fondamentale sottoporsi a regolari visite odontoiatriche preventive e in modo che le carie vengano intercettate all’inizio, quando hanno appena intaccato lo smalto.
CHE COS’E’ LA PLACCA E COME SI FORMA?
La placca è una pellicola densa, non mineralizzata, di colore biancastro, costituita da batteri, zuccheri, proteine e acqua che si forma costantemente sui denti. E’ la principale causa della carie e dei problemi gengivali e, se non viene rimossa, mineralizza trasformandosi in tartaro. Con un’adeguata igiene orale é molto facile prevenire il formarsi della placca: è importantissimo lavarsi i denti almeno due o tre volte al giorno ed utilizzare filo interdentale e/o scovolini per rimuovere la placca da tutte le superfici dei denti e dei manufatti protesici. Si consiglia di limitare l’assunzione di cibi contenenti zuccheri ed amidi, di andare regolarmente dal dentista per visite di controllo e dall’igienista per regolari richiami di igiene professionale.
COME INDIVIDUARE E PREVENIRE LA FORMAZIONE DEL TARTARO?
A differenza della placca, che è una pellicola molle non difficile da asportare, il tartaro è un aggregato minerale adeso alla superficie dentale facilmente individuabile se situato al di sopra del margine gengivale. La colorazione brunastra dei denti può evidenziare la presenza di tartaro; andare dal dentista per un controllo è l’unico modo sicuro per identificarlo e rimuoverlo. Per ridurre la formazione di tartaro è necessario lavarsi regolarmente e bene i denti e usare il filo interdentale per rimuovere in modo efficace la placca evitando che poi mineralizzi . Una volta che il tartaro si è formato, solo il dentista e l’igienista, con una pulizia professionale, sono in grado di rimuoverl.